Equinozio d'Autunno: cos’è e qual è il significato in astronomia?
Fra le stagioni considerate più romantiche e malinconiche, l’Autunno è nel nostro immaginario come un gigantesco periodo di ricordi agrodolci, dove l’estate appena finita si mischia all’emozione di ricominciare la scuola, il lavoro e in generale “ripartire”. Proprio mentre la natura inizia lentamente il suo momento di riposo, l’umanità riprende il tran tran, ammirando le foglie autunnali che riempiono strade e vialetti.
In questo quadro idilliaco, segniamo l’inizio della stagione con l’equinozio di Autunno, che nel caso del 2023 cadrà il 23 Settembre, alle 08.49! Ogni anno l’equinozio autunnale cambia sempre orario, al punto tale da modificare persino il giorno in cui avviene!
Se nel 2021 l’evento astronomico era stato preceduto dalla famosa “luna piena del contadino”, quest’anno le due date saranno piuttosto lontane: il 29 Settembre il plenilunio e il 23 Settembre l’inizio dell’autunno astronomico!
Ovviamente in questo articolo parliamo di autunno, ma in realtà se fossimo nell’emisfero australe dovremmo parlare di inizio di primavera. Perché però tutta questa confusione? Cosa succede nell’universo all’equinozio di Autunno e come ne siamo colpiti noi sulla Terra? Vediamolo insieme!
Cos’è l’equinozio di autunno nell’universo
La parola equinozio, in latino, si dice aequĭnoctĭum, che a sua volta deriva da aequa nox, ovvero “notte uguale”. Questo perché durante gli equinozi di Primavera e Autunno le ore di luce e quelle notturne sulla Terra si equivalgono, ripartendosi precisamente in 12 e 12 durante il giorno! In realtà non è esattamente a metà, in quanto il fenomeno viene chiamato “equilux” e si verifica alcuni giorno dopo l’equinozio di autunno (e alcuni giorni prima dell’equinozio primaverile), ma viene comunque attribuita questa parità agli equinozi.
In astronomia l’equinozio di autunno è un evento che coinvolge il Sole alla sua posizione più verticale, il quale (se potessimo vedere la situazione dall’esterno della Terra) cade poi in maniera perpendicolare, intersecandosi con l’equatore. Questa posizione è il cosiddetto “Zenith solare”, che a differenza del Nadir possiamo osservare. La conseguenza per noi sulla Terra è che i raggi solari cadranno esattamente perpendicolari ai paralleli (con il parallelo centrale rappresentato dall’equatore), donandoci le famose 12 ore di luce. In effetti, se potessimo guardare da un punto dell’Universo ciò che succede sul nostro pianeta in un anno, troveremmo che l’equinozio di autunno (e quello di primavera) sono gli unici giorni in cui una linea di luce e ombra è perpendicolare alla metà precisa della Terra, appunto l’equatore.
Perché questo? Perché l’asse di rotazione terrestre è inclinato di ben 23 gradi e 27 primi rispetto al piano dell’orbita attorno al Sole.
Se l’asse di rotazione non fosse inclinato avremmo serie difficoltà a stabilire zone abitabili del pianeta: un lato sarebbe costantemente troppo caldo e l’altro troppo freddo, senza stagioni!
Sembra quasi incredibile come una inclinazione completamente arbitraria del pianeta ci doni la vita così come la conosciamo. Forse questo è un altro spunto per comprendere la necessità di avere a cuore la Terra: è un insieme di coincidenze che, per molti, ha qualcosa di magico e sicuramente unico.
Perché l’equinozio cambia giorno?
Una certa confusione si ha quando si intuisce che gli equinozi non cadono, per una serie di fattori, sempre il 21 di Giugno e il 21 di Settembre, ma variano di anno in anno.
Lo “sfasamento” avviene perché il calendario gregoriano che utilizziamo per contare i giorni è di soli 365 giorni, mentre l’orbita terrestre completa un ciclo in 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi, creando un effettivo “scarto” annuale. Per questo una volta ogni 4 anni recuperiamo il ritardo con l’anno bisestile, aggiungendo un giorno a Febbraio. Questa equazione non è completamente esatta: seguendo questo sistema si accumulano, infatti, 11 minuti e 14 secondi ogni 4 anni. Per questo, oltre all’anno bisestile, abbiamo adottato un sistema di togliere tre giorni in un periodo di 400 anni, che si è poi concretizzata nella soluzione degli anni detti “secolari”. Un esempio di anno secolare sono il 1600, il 1700 eccecc… che non sono bisestili se non sono divisibili per 400. Il 2000, che abbiamo passato da poco, è stato infatti un anno secolare bisestile!
Non basta però: rimangono 26 secondi ad accumularsi che, ogni 3323 anni, si trasformano in un giorno di ritardo. Visto l’eccessivo periodo di tempo, comunque, ci rimane ancora un po’ per preoccuparcene!
In questo piccolo problema matematico, vediamo come quindi è impossibile avere l’equinozio sempre nello stesso momento ogni anno. Il fatto che cambi di un giorno (o più di uno) significa anche che, a seconda della data dell’equinozio, l’estate può durare 24 ore in più!
Equinozio d'autunno 2023, quando è?
Nel 2023 l'equinozio d'autunno cadrà sabato 23 settembre, alle ore 08:49 Italiane.
Equinozio d'autunno 2024, quando è?
Nel 2024 l'equinozio d'autunno sarà venerdì 22 Settembre, alle ore 14:44 Italiane.
Come augurare un buon autunno?
L'equinozio d'autunno segna l'arrivo della stagione autunale e il miglior modo per augurare un buon autunno è inviando una bella immagine a tema. A tale scopo abbiamo dedicato un'intera sezione del nostro sito alle immagini di buon autunno
L’equinozio di autunno fra tradizioni e usanze
Questa giornata, oltre ad avere un significato in astronomia, è stata nei secoli considerata un’occasione positiva e negativa, talvolta intersecandosi con altre tradizioni.
Ad esempio la Luna piena del raccolto, che sta a significare per i nativi americani un giorno dove era possibile lavorare fino a notte fonda, è stata spesso associata all’equinozio autunnale, perché cadeva poco prima di questo giorno. Ma non sempre le due date coincidono.
Astronomicamente questi eventi sono interessanti per gli osservatori terrestri in quanto, invece del solito periodo di 50-75 minuti che passano fra il tramonto e il sorgere della Luna, ci saranno circa 20-25 minuti, almeno alle latitudini dove ci troviamo, che sono quelle dette “medio-temperate”.
Il risultato visivo è una bellissima luna piena proprio durante le prime fasi della serata, lasciandoci un romantico spettacolo da ammirare.
Fra le tradizioni più affascinanti, derivate direttamente dall’evento astronomico, dobbiamo assolutamente annoverare la celebrazione “El Castillo” di Chichen Itza, in Messico. La grande piramide maya dedicata al dio Kukulkan, infatti, grazie alla particolare illuminazione degli equinozi, crea un meraviglioso spettacolo con luci e ombre, formando una specifica forma: quella di un serpente piumato, che nella tradizione maya è la forma originale di Kukulkan, divinità sicuramente particolare a cui sono attribuiti i fenomeni di pioggia e fulmini.
Particolare invece il significato dell’evento per i celti, che vedono l’equinozio d’autunno come una festa “dell’oscurità”, qualcosa legato alle sventure. Si dice infatti che questo giorno divida gli innamorati e i propri genitori dalle figlie, motivo per cui si costruiscono delle bambole di paglia che rappresentano anche l’auspicio di un buon raccolto.
Fra i tanti miti che sono poi diventate credenze popolari, c’è quella di stare svegli tutta la notte, per celebrare questo perfetto equilibrio di ore diurne e notturne, propiziatoria per progetti futuri e utile anche per motivarsi alla continuità!